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Il portiere: a San Luigi da sempre il “numero uno”

Il portiere è il ruolo più particolare e talvolta anche più delicato del calcio. Il suo compito è semplicemente quello di non far entrare la palla in porta, insomma quello di non subire gol. Ma un errore del portiere può essere fatale e determinare l'esito della partita. Ecco quindi che oltre alla bravura la personalità diventa una dote determinante per chi ricopre questo ruolo.

Non basta avere spiccate caratteristiche fisiche per fare il portiere, occorre invece godere di ottime doti psicofisiche. Concentrazione e calma, coraggio ed un grande equilibrio per saper gestire situazioni spesso non facili. Oltre a questo, è bene essere di statura alta ma non necessariamente un gigante, perché tra i pali è fondamentale essere agili, veloci e dotati di un grande istinto.

Il calcio è in continua evoluzione. Uno dei cambiamenti più interessanti lo ha avuto il ruolo del portiere. Da estremo difensore a vertice basso, questo è il cambiamento radicale del portiere, diventando a tutti gli effetti il primo a impostare il gioco. Per decenni l’estremo difensore si è occupato solo di parare. Imparava le prese, le uscite alte, basse, a posizionarsi e a posizionare; l’evoluzione però non si ferma, è come un’onda che si propaga e bisogna stare al passo per non rimanere indietro. Il tutto senza dimenticare che il portiere in primis deve parare.

Il portiere nel calcio moderno deve anche saper usare bene i piedi; spesso la sua posizione è sempre più alta a ridosso del reparto difensivo, per riuscire a tenere la squadra corta, ma soprattutto, se la squadra applica la strategia del fuorigioco, è facile che un attaccante riesca a infilarsi. E' quindi importante che il portiere sia avanzato in modo che possa intervenire con i piedi fuori dall'area.

Il portiere è indubbiamente un ruolo sofisticato che richiede una preparazione diversa da tutto il resto della squadra. Per affinare la tecnica con i piedi può tranquillamente partecipare alle particelle con i suoi compagni di squadra, ma per tutto il resto deve eseguire un allenamento a parte.

Il San Luigi è sempre stata considerata Società molto attenta nella preparazione dei portieri e tanti ragazzi cresciuti nel nostro Settore Giovanile oggi sono numeri uno di una certa rilevanza nel panorama dilettantistico. Quasi sempre a difendere i pali della Prima Squadra c'è un portiere cresciuto sul green di via Felluga.

La Scuola Portieri del San Luigi ha annoverato nel corso degli anni preparatori dal curriculum di tutto rispetto: Ivan Horjak, Fabio Altin, Silvano Princig, Doriano Nardin, tanto per citarne alcuni. Ma a curare i numeri uno biancoverdi ci hanno pensato anche Andrea Loigo e Paolo Comisso che hanno lavorato per la Prima Squadra e per gli Juniores negli ultimi anni.

Oggi il Responsabile della Scuola Portieri del San Luigi è Attilio De Mattia, preparatore di esperienza con un passato tra i professionisti e che coordina l’attività svolta da Gabriele Bernabich, Daniele Paoluzzi, Massimiliano Falleti e Paolo De Mattia, portiere della Prima Squadra che si diletta a far crescere fra i pali i virgulti dell’Attività di Base.

Insomma a San Luigi divenire un numero uno è possibile perché ci sono le basi per farlo ricordandosi che il portiere … “E’ il primo uomo di una squadra di calcio, l’unico che non può sbagliare, spesso giudicato colpevole dei gol subiti; il suo è senza dubbio il ruolo più difficile, il ruolo più importante, ma anche il ruolo più bello. Tutto questo è il portiere”.

Valter Gridel

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